Coronavirus: il pasto buono

Coronavirus: il pasto buono

Data :

3 aprile 2020

Municipium

Descrizione

Sono circa 300 i pasti caldi che ogni giorno vengono sfornati dalla sede degli Alpini di Monza per operatori sanitari e volontari impegnati nella lotta contro il coronavirus. Un «miracolo» reso possibile dal lavoro dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani («Apci») e da una «rete della solidarietà» che è nata e cresciuta intorno al progetto.

Uomini di buona volontà
«Oggi ognuno – ha dichiarato il Sindaco Dario Allevi – è chiamato a fare la propria parte. Il ruolo di ciascuno di noi nella lotta per contribuire a fermare l’epidemia è fondamentale: impegnandosi in prima persona o anche solo restando a casa. I monzesi, come dimostra questo progetto, si stanno dimostrando cittadini davvero generosi. E questo è lo straordinario patrimonio che l’emergenza sanitaria, quando sarà finita, lascerà nella nostra mente e nei nostri cuori».

Un aiuto concreto
“Abbiamo aderito a questa iniziativa perché risponde ad una esigenza primaria di chi, ogni giorno, in modi diversi è in prima linea per combattere contro questo maledetto virus – spiega l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena, che è andato a ringraziare personalmente i volontari martedì scorso – Siamo riconoscenti verso chi lo fa in modo concreto come piace a noi”.

Oltre 300 pasti caldi al giorno
L’idea nasce dalla volontà di alcuni ristoratori che, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono costretti a restare chiusi e hanno deciso di dedicarsi in questi giorni a chi sta combattendo in prima linea per contenere l’emergenza sanitaria.
Supportato dall’«Associazione Professionale Cuochi Italiani» e dai «Ristoratori Uniti» («Ri.Un.»), il sodalizio che raccoglie oltre 350 tra ristoratori e artigiani del food & beverage monzese, è partito lo scorso 16 marzo: una quarantina al giorno i pasti caldi consegnati a medici e infermieri della Terapia Intensiva e del Pronto Soccorso del San Gerardo. 0ggi, dopo quindici giorni, sono circa 300 i pasti cucinati e distribuiti non solo agli stessi operatori sanitari, ma anche ai volontari della Protezione Civile, agli agenti di Polizia Locale, ai dipendenti comunali dei servizi essenziali, al personale della Croce Rossa e agli anziani. E non solo a Monza: le consegne arrivano anche a Vimercate e a Desio.
Il «cuore» del progetto sono, oltre ai ristoratori e ai cuochi, i volontari impegnati a consegnare i pasti: i ragazzi della Curva «Davide Pieri» e gli operatori dell’associazione «BranCo Onlus», che fin dai primi momenti dell’emergenza si sono attivati per non lasciare da solo il personale sanitario.
La sezione di Monza dell’«Ana», Associazione Nazionale Alpini, infine, si occupa della gestione amministrativa e logistica.

 

Ultimo aggiornamento: 23 maggio 2024, 15:13

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