Descrizione
La Giunta ha approvato venerdì 30 ottobre la proposta di revisione per la variante normativa al Piano Generale del Territorio.
I motivi
Il documento è finalizzato innanzitutto ad una semplificazione complessiva delle norme e ad una revisione integrale degli elementi di prescrittività contenuti nell’attuale PGT, in vigore dal 2017.
Sburocratizzare, velocizzare e incentivare gli investimenti sul territorio all’insegna della qualità ambientale, edile e soprattutto dello sviluppo di nuovi servizi.
La flessibilità in tema di destinazioni d’uso viene introdotta anche per le aree dismesse con l’obiettivo di facilitare gli interventi di recupero.
Il documento, infine, introduce una normativa semplificata per l’attuazione delle nuove infrastrutture, a partire dal tracciato del prolungamento di MM5.
Il tutto senza modificare la capacità edificatoria prevista dall’attuale strumento in vigore.
I tre macro-obiettivi
Il documento si pone come obiettivo generale la semplificazione normativa volta all’attrattività.
Lo sviluppo sostenibile è declinato sul fronte ambientale attraverso una piena applicazione dei principi dello “urban renewal”: la rigenerazione urbana deve necessariamente passare attraverso l’incentivazione del recupero delle aree dismesse e, in generale, del patrimonio edilizio vetusto esistente in città. Per questo si privilegiano e premiano gli interventi di qualità che puntino ad un progressivo miglioramento ambientale, con la rinaturalizzazione di aree già consumate, l’incremento di superficie permeabile e un aumento dell’indice di nuova piantumazione.
Sul fronte economico si punta ad attrarre investimenti grazie all’abbandono degli elementi di rigidità e prescrittività dell’attuale piano, alla flessibilità delle destinazioni d’uso e al rilancio delle attività produttive.
Per quanto attiene alla mobilità e servizi grande attenzione è rivolta alla compatibilità delle infrastrutture di rilevanza regionale come il prolungamento di MM5, alle opere a favore della collettività legate agli interventi ambientali inseriti nell’elenco “Le città nella città” e alla libera insediabilità dei servizi di interesse collettivo su tutto il territorio comunale.
Le premialità
Per quanti scelgano di intervenire sulle aree dismesse sono previste importanti premialità.
In particolare queste sono collegate al perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale e alla realizzazione di opere di interesse pubblico.
Su quest’ultimo fronte, la novità più rilevante è l’introduzione del progetto “Le Città nella Città”.
“Questo è senza dubbio l’elemento più ambizioso e innovativo della variante – spiega l’Assessore alle Politiche del Territorio Martina Sassoli - Per la prima volta si introduce uno strumento di urbanistica partecipata, prevedendo la possibilità di indicare annualmente le priorità di intervento nel proprio quartiere anche da parte delle Consulte”. Questi interventi potranno dunque essere realizzati direttamente dai privati che intendano fruire dei bonus previsti dalla nuova normativa, in termini di volumetrie e di dotazione a servizi.
“Il lavoro svolto sin d’ora, con i tecnici pubblici e privati, e con il sostegno delle associazioni di categoria, ci ha consentito di dare vita a una normativa semplificata di grande valore per il futuro della nostra città. Il cuore di questa riforma affonda nella volontà di continuare e formalizzare la partnership pubblico – privata, attraverso cui, in questi tre anni di mandato, è stato possibile realizzare diversi interventi di straordinaria importanza per la nostra collettività, rispondendo a piccoli e grandi bisogni del territorio. Per questo siamo soddisfatti del risultato ottenuto: una variante a impatto zero dal punto di vista volumetrico su cui puntiamo, insieme agli altri strumenti già a disposizione, come il “pokerissimo” o le novità della LR 18 di prossima approvazione in Consiglio, per il rilancio della nostra città.”
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Ultimo aggiornamento: 23 maggio 2024, 15:06