Descrizione
«Monza in Acquarello» oltre il muro delle 5 mila presenze in tre giorni. L’edizione «numero due» del festival dedicato al mondo della pittura ad acqua ha fatto registrare il sold out.
Il «popolo dell’acquarello». Per tre giorni, dall’11 al 13 settembre, grandi e piccoli hanno potuto avvicinarsi a una tecnica considerata a lungo e a torto una sorta di «arte minore», ma che ha affascinato pittori come il Canaletto e sedotto i protagonisti del Grand Tour del Settecento come William Turner. Grande successo hanno avuto anche le tre mostre con le opere dei più importanti esponenti del mondo dell’acquarello a livello mondiale tenutesi in alcuni dei luoghi simbolo della città: l’Arengario, i Musei Civici e le Argenterie della Reggia di Monza.
I numeri del successo. I visitatori complessivi delle tre mostre sono stati 3.725: 2.298 in Arengario, circa 860 alle Argenterie della Reggia di Monza e 567 ai Musei Civici. Tra quest’ultimi 510 hanno partecipato all’«Indagine sulla luce», l’esperimento scientifico a cura del CNR su due opere di Mosè Bianchi e Pompeo Mariani sulla reazione dei colori alla luce. Inoltre la Galleria Civica ha avuto 871 presenze, le «demo» dei pittori in Sala Maddalena 362 e sono stati 250 i bambini che hanno partecipato a «Monza in Acquarellino» nella piazza San Pietro Martire.
Le mostre proseguono fino al 27 settembre. Le mostre in Arengario, ai Musei Civici e in Galleria Civica proseguiranno fino a domenica 27 settembre nei seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (Arengario e Galleria Civica) e mercoledì dalle 15 alle 18, giovedì dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 23, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (Musei Civici). Ingresso libero.
Un progetto innovativo. «Il successo di questa seconda edizione non era affatto scontato per tutte le difficoltà legate alle normative anti Covid, spiegano il Sindaco Dario Allevi e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Longo. “Monza in Acquarello”, però, è stata più forte del virus perché si basa su un’idea unica nel panorama nazionale: non solo una mostra, ma un format innovativo che prevedeva l’esposizione delle opere di alcuni “big” dell’acquarello a livello mondiale, workshop, laboratori, lezioni sulle tecniche di pittura ad acqua, sessioni en plein air nelle vie del centro storico. Un evento artistico e culturale di ampia portata che fa della nostra città un polo di riferimento per questa tecnica pittorica, oltre ad essere una straordinaria occasione di promozione del territorio».
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Ultimo aggiornamento: 23 maggio 2024, 15:07