Pietre d'Inciampo 2020
Ultima modifica 19 novembre 2024
ALESSANDRO COLOMBO (17 DICEMBRE 1875 - 11 DICEMBRE 1943)
Nato il 17 dicembre 1875 a Pitigliano (Grosseto), residente in Via Como 15 (oggi via Prina) a Monza. Di famiglia ebraica. Era pensionato ma era stato funzionario di ragioneria presso le Regie Prefetture di Chiari, Sanremo e Milano; fu dal 1901 e per 34 anni insegnante di ragioneria in scuole pubbliche e private; ricoprì la carica di ragioniere unico presso la Congregazione di carità di Monza che amministrava l’ospedale cittadino dal 1901 al 1924. Fu costretto a presentare il 20 febbraio 1939, insieme alla moglie Ilda Zamorani, la denuncia di appartenenza alla razza ebraica al Municipio di Monza, in aderenza alle leggi per la difesa della razza. Dopo l’8 settembre 1943 si trasferì a Milano per non essere riconosciuto nella grande città, ma ebbe la malaugurata idea di ritornare a Monza per recuperare le fotografie dei nipoti; fu notato da un vicino di casa, delatore; denunciato e arrestato. Fu trasferito prima nelle carceri di Monza e dopo a San Vittore. Con la moglie che si fece arrestare per condividere la sorte del marito fu caricato sul convoglio per Auschwitz il 6 dicembre 1943. Entrambe i coniugi, arrivati l’11 dicembre nel lager nazista, furono tradotti direttamente nelle camere a gas.
ILDA ZAMORANI (12 MARZO 1880 - 11 DICEMBRE 1943)
Nata il 12 marzo 1880 a Ferrara, moglie di Alessandro Colombo. Quando apprese che il marito era stato fermato, si consegnò spontaneamente a San Vittore poiché non volle accettare di lasciare solo il marito: un atto d’amore assoluto. Partì con lui sullo stesso convoglio dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 6 dicembre 1943. Fece la stessa fine del marito nelle camere a gas, quando arrivarono l’11 dicembre ad Auschwitz.