Descrizione
Oltre 10 mila persone furono gettate vive dalle milizie di Tito nelle cavità carsiche ai confini orientali. Dario Allevi: «Una delle pagine più cupe della storia del nostro Paese»
«È una pagina tra le più cupe della storia del nostro Paese, avvolta troppo a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime inghiottite dalle cavità carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia. Ricordare questa tragedia è un atto doveroso. Con la “Giornata del ricordo”, istituita con una legge nel marzo 2004 e celebrata ogni 10 febbraio, è stato finalmente riconosciuto il diritto al ricordo di centinaia di migliaia di donne e uomini che avevano l’unica colpa di essere italiani». Con queste parole il Sindaco Dario Allevi presenta la «Giornata del Ricordo» in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo fiumano giuliano dalmata. Ancora oggi è imprecisato il numero delle vittime «infoibate» dai seguaci del maresciallo Tito. Gli storici stimano che, fra il 1943 e il 1947, oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe. Un genocidio che non teneva conto di età, sesso e religione.
Il programma. Mercoledì 10 febbraio alle ore 11 si svolgerà la cerimonia della deposizione della corona di alloro presso la stele di via Martiri delle Foibe, mentre alle ore 18 in Duomo si celebrerà la Santa Messa in suffragio dei Martiri delle Foibe.
La «Giornata del Ricordo» è promosso dal Comune di Monza in collaborazione con il Comitato di Monza e Brianza dell’«ANVGD» («Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia») e quello di «ADES» («Associazione Amici e Discendenti degli Esuli Giuliani, Istriani, Fiumani, Dalmati»).
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Ultimo aggiornamento: 23 maggio 2024, 15:16