Consorzio Villa Reale e Agenzia del Demanio definiscono la gestione di due importanti immobili nel Parco

Consorzio Villa Reale e Agenzia del Demanio definiscono la gestione di due importanti immobili nel Parco

Data :

9 maggio 2023

Municipium

Descrizione

Villa_Mirabellino

Al termine di una serie di verifiche e approfondimenti svolti negli ultimi mesi con la sede milanese della Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lombardia, sono state individuate le condizioni relative alla consegna al Consorzio Villa Reale e Parco dei due immobili presenti nel compendio monumentale monzese.

In particolare grazie a una proficua e attenta collaborazione con l’Agenzia del Demanio mercoledì 3 maggio “Cascina Milano” è stata consegnata al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, che è tenuto alla “conservazione, recupero e valorizzazione” del bene.

Lo stesso vale per Villa Mirabellino
Se fino a pochi giorni fa era stato il Demanio, con attenzione e solerzia, a curarne la manutenzione - a partire dal rifacimento delle coperture, al servizio di guardiania, fino agli ultimi interventi di qualche giorno fa sulle finestre - ora i due Enti hanno appurato che il bene si trova nella condizione di potere essere completamente gestito dal Consorzio stesso, tenuto – anche in questo caso – alla sua “conservazione, recupero e valorizzazione”.

La firma dell’addendum di consegna si è tenuta nella sede milanese dell’Agenzia alla presenza del Sindaco Paolo Pilotto, Presidente del Consorzio; del Segretario Regionale del Ministero della Cultura per la Lombardia, dottoressa Francesca Furst, e del Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Como Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Architetto Giuseppe Stolfi, insieme al Direttore Regionale Lombardia dell’Agenzia del Demanio ing. Massimiliano Iannelli ed al Responsabile MI1 avv. Manola Dragonetti, ai quali il Sindaco ha espresso il vivo ringraziamento per il prezioso contributo al riordino documentale che è stato necessario per addivenire all’importante atto.

“Si tratta di un altro passo verso una sempre più completa gestione dei beni presenti nel Parco - ha detto Pilotto – che necessita di un paziente lavoro di riconnessione, finalizzato al progressivo recupero e all’utilizzo di tutti gli edifici presenti all’interno del Parco”.

“Se il senso del Consorzio è quello di consentire la regia del presente e del futuro di Villa Reale e Parco partendo dal territorio, un "principio di responsabilità" ci obbliga ad individuare le migliori soluzioni per gestire al meglio questo prezioso patrimonio”.

Grande soddisfazione viene espressa anche dal Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, Ing. Massimiliano Iannelli, per l’importante traguardo raggiunto “Villa Mirabellino e Cascina Milano continueranno, come per altre porzioni della Villa Reale, a rimanere di proprietà dello Stato, ma saranno oggetto di un intervento complessivo di valorizzazione che sarà condotto dal Consorzio con il supporto e sotto l’egida del Ministero della Cultura.”


Scheda: Villa Mirabellino – Cascina Milano

Villa Mirabellino edificata nel 1776 dall'architetto Giulio Galliori su committenza del cardinale Angelo Maria Durini per alloggiarvi gli invitati al suo cenacolo letterari, era utilizzata anche per semplici cene nelle serate estive, in cui il Cardinale amava conversare con gli amici.
Il Cardinale possedeva già una villa, Villa Mirabello, ma decise di costruirne una più piccola, da qui il nome "Mirabellino" come "dépendance".
Le due ville infatti si trovano una di fronte all'altra, collegate da un viale alberato.
Nel 1805 le due proprietà dei conti Durini, Villa Mirabello e Villa Mirabellino furono espropriate dal governo francese, che aveva deciso di dotare la Villa Reale di Monza di un vasto parco sullo stile del Castello di Versailles.
Nello stesso anno si stabiliva nella Villa Reale di Monza il viceré Eugenio Beauharnais con la moglie Augusta Amalia di Wittelsbach che s'innamorò di entrambe le ville, ma in particolar modo del Mirabellino che le ricordava la residenza di campagna presso Monaco dove era cresciuta.
Eugenio donò il Mirabellino alla moglie dopo averlo ristrutturato all'interno e averlo dotato di un gazebo e giochi per bambini.
La Villa venne rinominata "Villa Augusta", in onore della viceregina che vi soggiornava frequentemente.
La Villa sorge sul declivio che fronteggia la più antica Villa Mirabello.
I due edifici sono collegati tra loro con un viale di carpini. La facciata era dotata in origine di una scalinata semicircolare ora scomparsa. Si possono ancora ammirare il pronao leggermente sporgente, incorniciato da due pilastri laterali e due colonne doriche centrali, che si protende su un terrazzo a balcone. Il pronao costituiva, in origine un portico poi chiuso. Rimangono la volta a crociera, affrescata con motivi floreali e geometrici.
Sulla testata dell'ala settentrionale, un portale segnala l'ingresso alla cappella gentilizia dei Durini ormai scomparsa.
La Villa Mirabellino è stata sede, nei primissimi anni '50 del XX secolo, di una scuola elementare pubblica.

Mentre l’interno della villa è stato modificato nel corso del 900 con interventi distributivi e decorativi, all’esterno rimangono invece conservate le caratteristiche neoclassiche dell’edificio, sia dal punto di vista stilistico che materico (pietra e muratura intonacata).

La facciata è caratterizzata da un pronao, con due pilastri laterali e due colonne doriche centrali, sporgente e rialzato rispetto al terreno che si conclude con un terrazzo a balcone.

La copertura dell’edificio è a falde coperte in coppi con struttura interna a capriate lignee. Le ultime opere di risanamento conservativo dell’intera struttura sono consistite nel risanamento della copertura eseguita negli anni 1997/1998.

Sullo stesso appezzamento dove sorge Villa Mirabellino, sul lato posto più a Nord, sorge l’edificio denominato “Cascina Milano indicato anche come “Rustico del Mirabellino

Edificata successivamente a Villa Mirabellino, la cascina, come altri edifici presenti nel Parco, è caratterizzata da grandi arcate centrali e da oculi contornati da mattoni. Prima utilizzata come ambiente di servizio ospitò poi l'archivio e la biblioteca riguardante la storia del Sindacato e del mondo del lavoro della fondazione Seveso.

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