Giorno della memoria 2022
Giorno della memoria
Ultima modifica 20 febbraio 2024
Argomenti :
Comunicazione istituzionale
In occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio 2022, dopo la cerimonia ufficiale alla presenza delle autorità e delle Associazioni, il Sindaco ha scoperto sette pietre d’inciampo in città.
Enrico Bracesco via Dante 45
10 aprile 1910 – 15 dicembre 1944
Nato il 10 aprile 1910 a Monza, lavorava come capo attrezzista nella sezione V della Breda alla costruzione di aerei e materiale bellico durante il giorno mentre la notte collaborava attivamente con i gruppi partigiani della Brianza.
E’ stato uno degli organizzatori dei primi scioperi del marzo 1943 e per questo venne processato e condannato a un anno con la condizionale.
Nella notte del 4 novembre 1943 trasportò armi e materiale destinato ai partigiani e dopo la consegna riuscita venne intercettato dalla polizia fascista. Durante la fuga il suo mezzo si capovolse tranciandogli una gamba.
Venne arrestato e condotto in ospedale. Appena fuori pericolo fuggì, si nascose presso parenti ma, in seguito a una delazione, venne nuovamente arrestato. Venne incarcerato e subì terribili interrogatori.
Dal Binario 21 della Stazione di Centrale di Milano fu trasferito al campo di Fossoli; da lì, dopo tre mesi, venne mandato al campo di Bolzano e, infine il 7 agosto venne deportato a Mauthausen su un carro bestiame.
Venne assassinato il 15 dicembre 1944 nel terribile Castello di Hartheim, centro di sperimentazione medica nazista legata al folle progetto Aktion T4.
Giorgio Levi via Pretorio 2
28 settembre 1898 – 18 gennaio 1945
Nato a Modena il 28 settembre 1898, sposato con due figli, risiedeva a Monza in via Pretorio. Aveva un negozio di tessuti.
Venne arrestato il 4 dicembre 1943 a Monza in quanto ebreo.
Fu incarcerato a S. Vittore e successivamente fu trasferito al campo di concentramento di Fossoli.
Venne poi deportato ad Auschwitz il 6 agosto 1944.
Morì il 18 gennaio 1945 durante una cosiddetta “marcia della morte”.
Luigi Montrasio via Marco D’Agrate 21
23 marzo 1909 – 19 maggio 1944
Nacque a Monza il 23 marzo 1909 nel quartiere di Sant’Albino, lavorava come falegname modellista alla Caproni aereonautica.
Venne arrestato dalle milizie fasciste sabato 11 marzo 1944 per un caso di omonimia nella sua casa di Via Marco d’Agrate 21.
Fu deportato a Mauthausen dove gli fu assegnato il numero di matricola 59001.
Venne poi inviato a Gusen dove morì il 19 maggio 1944.
Carlo Samiolo via Volta 15
7 marzo 1895 – 22 aprile 1945
Nacque il 7 marzo 1895 a Guarda Veneta in provincia di Rovigo.
Visse a Monza in via Volta 15.
Ricopriva il ruolo di Capo dell’Ufficio del personale della sezione V della Breda.
Non aprì bocca quando le forze di polizia gli intimarono di riferire l’elenco degli aderenti agli scioperi del ’44.
Fu quindi arrestato con l’accusa di essere un complice della resistenza. Venne incarcerato prima a Milano e poi nel campo di Fossoli.
Fu deportato a Mauthausen e in seguito a Gusen.
Venne ucciso il 22 aprile 1945 insieme ad altri 630 prigionieri, asfissiato con l’acido cianidrico.
Angelo Beretta via Sant’Alessandro 5
7 ottobre 1923 – 31 marzo 1945
Nacque a Monza il 7 ottobre 1923 e risiedeva in via San Rocco 11.
Era un militante del C.L.N. della Falck di Sesto San Giovanni.
Celibe, apparteneva a una famiglia di antifascisti. Lavorava come tornitore alla Falck Union Oman.
Fu catturato dai fascisti e in seguito consegnato ai nazisti che lo deportarono a Mauthausen dove gli fu assegnato il numero di matricola 58708.
Il 24 marzo 1944 venne trasferito a Gusen dove rimase fino al 16 aprile 1944. Da lì venne poi destinato a Wien Schwechat.
L’ultimo trasferimento fu verso Wien-Hinterbruhl. Il 31 marzo 1945 venne ucciso con un’iniezione di benzina al cuore in quanto ritenuto non idoneo a sostenere la marcia di trasferimento al campo di Florisdorf.
Pietro Massari via Col di Lana 17
29 settembre 1906 – 15 dicembre 1944
Nacque a Monza il 29 settembre 1906. Sposato con Maria Vailati risiedeva in via Col di Lana 17.
Lavorava come operaio manovale alla Breda sezione II.
Fu deportato a Mauthausen dove gli fu assegnato il numero di matricola 58974. Venne poi spostato a Gusen per poi essere definitivamente trasferito a Ebensee.
Venne fatto lavorare come schiavo nello scavo delle gallerie che avrebbero ospitato gli impianti per la costruzione di missili e nelle fabbriche di motori per carri armati.
Morì il 15 dicembre 1944.
Federico Gaviraghi via Mozart 16
9 gennaio 1903 – 13 dicembre 1944
Nacque a Monza il 9 gennaio 1903 e risiedeva in via Mozart 16. Artigiano conciatore era coniugato con Assunta Oggioni e padre di 4 figli.
Il 10 luglio 1944 venne arrestato, in quanto antifascista, a Monza per un accertamento della polizia politica.
Venne successivamente portato a San Vittore.
Fu poi deportato a Dachau. Venne trasferito in seguito nel campo dipendente di Ueberlingen dove morì a causa della denutrizione e delle sevizie subite il 13 dicembre 1944.